Quando sterilizzare un gatto? Sicuramente, tutti coloro che hanno un gatto, maschio o femmina che sia, si è trovato a dover rispondere a questa domanda. La sterilizzazione dei gatti è un procedimento chirurgico che si è sempre più diffuso negli ultimi anni, perché permette di combattere il fenomeno dell’abbandono e del randagismo e preserva le gatte femmine da malattie che possono essere anche molto pericolosi e i maschi dai rischi che corrono durante il periodo dell’accoppiamento. Nell’articolo scoprirai tutto ciò che volevi sapere su sterilizzazione gatta fammina o gatto maschio.
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È corretto decidere di far sterilizzare il nostro micio? E quando è meglio procedere con questo intervento?
Decidere per la sterilizzazione permette una vita migliore ai gatti anche negli ambienti di casa: infatti i cicli estrali sono molto ravvicinati nella femmina e questo porta a una difficile gestione di gatti non sterilizzati, sia maschi che femmine, quando li teniamo chiusi in casa. Pensiamo solamente a quando un gatto maschio riconosce la presenza di una femmina in estro nei paraggi: inizia a comportarsi in modo decisamente più aggressivo, perché il suo istinto lo spinge a raggiungere la femmina per l’accoppiamento.
Allo stesso modo la gatta femmina, nel periodo dell’estro, diventa particolarmente irrequieta se non può accoppiarsi: spesso cerca di fuggire all’esterno e passa quasi tutto il tempo a miagolare in modo particolarmente insistente. Non è raro essere costretti a notti insonni, mentre la nostra gatta miagola all’interno e un i gatti maschi randagi le rispondono dall’esterno. Una situazione stressante, sia per i nostri amici pelosi che per noi.
Per questo la decisione di far sterilizzare il nostro gatto può essere considerata responsabile soprattutto se teniamo alla salute dei nostri animali.
È però importante conoscere il momento più adatto per sterilizzare una gatta o un gatto e quali possono essere i pro e i contro di questa procedura.
Sterilizzazione gatta femmina. Perché dovremmo farlo?
La risposta più semplice a questa domanda è data dal fatto che, se la nostra gatta ha la possibilità di uscire all’esterno oppure vive in compagnia di gatti maschi non sterilizzati, potrebbe avere dalle 2 alle 3 gravidanze all’anno: ovviamente i gattini sono splendidi, ma dopo una prima cucciolata potrebbe essere difficile tenerli oppure affidarli a persone che se ne prendano cura con attenzione.
Inoltre durante l’accoppiamento c’è il rischio che la nostra gatta contragga delle malattie infettive come la Felv e la FIV, che possono essere molto pericolose per la sua salute. Come pericolose sono le patologie del sistema riproduttivo (come i tumori mammari) che si possono presentarsi se la gatta non viene sterilizzata.
Quando sterilizzare una gatta?
Una delle domande più comuni che poniamo al veterinario riguarda il momento in cui è meglio procedere alla sterilizzazione di una gatta: meglio aspettare che sia passato il primo calore oppure si può intervenire prima?
In realtà non c’è un’indicazione univoca e precisa: se abbiamo preso la nostra gatta da cucciola, possiamo anche decidere di farla sterilizzare prima del calore (che normalmente si verifica dopo i 6 mesi di vita): un buon compromesso può essere la sterilizzazione intorno ai 6-7 mesi di età, in modo da non dover affrontare un intervento al gatto quando ancora troppo piccolo.
È anche possibile che la gatta vada in calore prima dei 6 mesi oppure che ci troviamo a far sterilizzare una gatta già adulta, che quindi ha già avuto una o più cucciolate: anche in questo caso non c’è nulla di cui preoccuparsi, è possibile effettuare questo intervento in ogni momento della vita della gatta, previo parere favorevole del veterinario, dopo il compimento dei 6 mesi.
Si tende a evitare, almeno nei casi in cui non sia strettamente necessaria, la sterilizzazione della gatta durante il periodo del calore: questo perché le ovaie assumono una dimensione maggiore rispetto al normale, comportando una maggiore difficoltà tecnica dell’intervento stesso.
Com’è la convalescenza dopo sterilizzazione gatta?
L’intervento di sterilizzazione per la femmina può essere svolto sia con una tecnica chirurgica classica che in laparoscopia: sarà in ogni caso una decisione del veterinario, che valuterà le condizioni del gatto e potrà dare l’indicazione migliore.
Per quel che riguarda la convalescenza, i nostri amici gatti hanno un’incredibile capacità di ripresa: basterà poco più di un giorno a una femmina per riprendersi dall’operazione di sterilizzazione. L’unica accortezza di cui tenere conto è quella di tenere la gatta, almeno il primo giorno, in una stanza chiusa, con poca luce e basso volume di rumori: infatti, nelle ore seguenti all’anestesia potrebbe avere qualche problema di equilibrio o difficoltà a saltare, quindi meglio lasciarla in un ambiente tranquillo.
Perché sterilizzare un gatto maschio?
Se abbiamo un gatto maschio sappiamo quanto diventa difficile gestirlo durante il periodo in cui le femmine vanno in estro: se lo teniamo in casa cercherà in tutti i modi di uscire, si lamenterà miagolando in modo insistente e, se esce in giardino, c’è il rischio che si allontani anche per più giorni e che venga coinvolto nelle lotte con altri maschi.
Questo lo espone al rischio di ferite, nonché di contrarre diverse infezioni, come la Felv e la FIV, che possono essere anche molto pericolose. Inoltre, nel momento in cui entra nell’età adulta il gatto maschio non sterilizzato ha la tendenza a “marcare” il suo territorio, soprattutto in presenza di altri esemplari maschi, con fastidiosi spruzzi di urina.
Quando sterilizzare un gatto maschio?
Nel caso abbiamo in casa il nostro gatto fin da cucciolo, possiamo pensare alla sterilizzazione a partire dai 7-8 mesi: difficilmente un maschio raggiunge prima la maturità sessuale, che può arrivare anche dopo l’anno di vita. Nel caso questo ci permette di attendere ancora per l’intervento di sterilizzazione, anche fino al momento in cui il gatto comincia ad assumere i comportamenti tipici della maturità (come il segnare il territorio).
Se invece abbiamo adottato un gatto già adulto, possiamo procedere con la sterilizzazione in ogni momento: dobbiamo considerare che alcuni comportamenti, come quello di marcare il territorio con l’urina potrebbero mantenersi in caso di sterilizzazione da adulti.
Com’è la convalescenza dopo l’intervento?
L’intervento di sterilizzazione dei gatti maschi è diverso rispetto a quello previsto per la femmina: si tratta infatti di una semplice chirurgia esterna, con incisione dello scroto per rimuovere i testicoli. Per questo motivo la ripresa risulta molto più rapida: anche in questo caso vale l’accorgimento visto per la gatta femmina, di mantenerla in una stanza chiusa e tranquilla per le prime 24 ore post chirurgia, in modo da lasciare smaltire completamente gli effetti dell’anestesia.
Sterilizzazione gatta o gatto: quali vantaggi e svantaggi dobbiamo considerare
Come abbiamo visto sono diversi i vantaggi che fanno propendere per l’intervento di sterilizzazione del gatto: alcuni sono comuni per gatti maschi e femmine, in particolare il fatto di combattere in questo modo il fenomeno del randagismo felino e dell’abbandono dei cuccioli. Inoltre si evita in questo modo che i gatti possano essere contagiati con infezioni da altri animali malati.
Per quel che riguarda le gatte femmine, l’intervento di sterilizzazione è consigliato, perché permette di evitare la formazione dei tumori mammari maligni, che si producono quasi solamente in gatte non sterilizzate, e di altre patologie a carico dell’apparato riproduttivo.
Senza considerare il fatto che due o tre gravidanze durante un solo anno possono essere debilitanti a lungo andare per la nostra gatta.
Per quel che riguarda il gatto maschio la scelta di sterilizzarlo permette di farlo vivere anche all’aperto evitando gli scontri per il territorio e le femmine che sono invece molto comuni per i gatti non sterilizzati: il rischio è che in questi scontri il gatto si ferisca, anche gravemente, oppure sviluppi infezioni.
Inoltre, sentendo la presenza di femmine in periodo di estro, il maschio potrebbe spingersi anche molto distante da casa, con il rischio concreto di perdersi: un gatto maschio sterilizzato può invece vivere in tranquillità sia all’interno che all’esterno della casa, senza che noi ci dobbiamo preoccupare di lotte oppure dell’abitudine di marcare il territorio con l’urina.
Nel complesso, sia per quel che riguarda i maschi che le femmine, la sterilizzazione garantisce una vita più lunga e decisamente più serena per i nostri compagni a quattro zampe (e anche per noi). Se poi, all’interno della nostra casa o del nostro giardino abbiamo più gatti, sia maschi che femmine, il fatto di farli sterilizzare assicura sicuramente una convivenza più semplice, perché non influenzata dai cambiamenti ormonali e dai periodi di estro.
In realtà gli svantaggi derivanti dal far sterilizzare un gatto sono decisamente pochi: ovviamente non potremo avere cucciolate di micini, ma come detto questo a lungo andare potrebbe essere un problema.
Un altro svantaggio è quello che in alcuni casi i gatti sterilizzati tendono ad accumulare maggiore peso (soprattutto massa grassa) e ad avere un maggiore appetito: in questo caso, sempre per tutelare la loro salute, bisogna cercare di tenerli attivi con giochi e tiragraffi, se vivono in casa, e scegliere un’alimentazione adeguata. Esistono diversi tipi di cibo per gatti, sia umido che secco, che sono dedicati ai gatti sterilizzati: quindi hanno un ridotto contenuto calorico e contengono tutti quei nutrienti che possono essere importanti per la salute del nostro micio.
Quanto costa sterilizzare un gatto?
Per quanto riguarda i costi, la sterilizzazione gatta è più alta rispetto a quella del gatto maschio. E’ logico vista la complessità dell’operazione. Comunque il prezzo in Italia si aggira dai 120 ai 250 Euro. Dipende anche dalla regione o città dovve si trova il veterinario. L’anestesia e controlli pre e post operazione sono inclusi nel prezzo.
Per concludere il discorso e dopo che il fatto della sterilizzazione è stato compiuto, vedi di sotto il prodotto per gatti sterilizzati:
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